La storia

“Lasciare il Mondo un po’ meglio di come l’hai trovato”

Correva l’anno 2012, più precisamente il Febbraio 2012.
Il nord Italia era spazzato da venti gelidi, una perturbazione di origine artica si affacciava sui territori della pianura padana. Anche Forlì si trovava nella morsa del gelo.
Era il primo giorno del mese più corto dell’anno, e i fiocchi di neve non tardarono ad arrivare. Il sole faticava ad uscire quella mattina, la coltre di nubi era imponente ed il cielo plumbeo sovrastava la città. L’intensità delle nevicate ben presto aumentò, fino a creare un piccolo strato a terra, per la gioia di tutti i bambini e, perché no, fino a quel momento anche degli adulti.
Nello stare affacciati alla finestra a vedere i fiocchi cadere, però, l’intensità andava aumentando e lo strato bianco sul selciato si accumulava a vista d’occhio. Era appena iniziata quella che poi fu definita la più grande nevicata di sempre, a memoria di ogni forlivese.
Gli adulti e gli anziani ricorderanno molto bene il rigido inverno del 1985 e in particolar modo del gennaio di quell’anno, con conseguenti nevicate anche in Romagna. Beh, la perturbazione del 2012, di gran lunga, superò in termini di intensità quanto vissuto ventisette anni prima!
Due giorni molto intensi. Due giorni di allarme meteo. Due giorni di grandi nevicate. Il primo e due Febbraio 2012 portarono ad accumuli nevosi sul territorio forlivese, fino a 67cm!
Gli scout si mobilitarono immediatamente , per mettersi al servizio della cittadinanza, provvedendo a dare disponibilità per mitigare i disagi dell’emergenza neve, so
prattutto nel centro storico di Forlì. Il rapporto di collaborazione con il Comune e le altre associazioni di protezione civile fu proficuo e l’AGESCI riuscì, anche grazie all’aiuto dei fratelli scout di Ravenna e Modena, a dare un contributo fondamentale per la messa in sicurezza di alcune aree e consentire a rendere percorribili alcune vie del centro storico.

E’ di lì, e dalle successive nevicate dell’11 e 12 Febbraio dello stesso anno, che parte tutto. E’ di lì che parte la nuova sede. Dalla “Taverna dello spalatore”, cioè l’area ristoro allestita dall’AGESCI nella vecchia sede di zona, uno scantinato in via Solferino, in centro storico, per dare un pasto caldo a tutti i volontari che si misero al servizio della cittadinanza. E’ proprio lì, in via Solferino, che custodiamo ancora gelosamente LE PALE, il simbolo di quelle giornate in cui abbiamo saputo molto bene mettere in pratica la nostra legge: “si rendono utili e aiutano gli altri”, “sorridono e cantano anche nelle difficoltà”, “sono cortesi”.

To be continued…

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