TAPPA S’ANTONINO: IL VALORE DEL FAZZOLETTONE

TAPPA DEI PERCORSI: VIOLA VERDE GIALLO

Quando nel dopoguerra anche a Piacenza ripresero le attività scout si formò un secondo Riparto – che ebbe tra i primi iscritti Gobbi Ermenegildo, Bo Giovanni e Rasperini Carlo (cui oggi risulta intitolata la tanto amata dagli scout Piacentini Base di Spettine, in località Biana di Ponte dell’Olio).

Tale Riparto dal Duomo ben presto si trasferì in S. Antonino, verso la fine del ’45, con Assistente Don Bruno Perotti, istruttore Gobbi e Direttore Mario Cavazzuti.

Qui si aggiunsero altri ragazzi di S. Antonino, fra cui Faroppa Emilio, Braghi Carlo, Valente Gian Carlo e i fratelli Favero Alberto e Francesco.

Si formò così una prima squadriglia, dapprima  nominata “Lupi” poi “Scoiattoli” , ma  già a Natale ne nacque una seconda “i Leoni” e poi una terza le “Volpi” con a capo Luigi Ronchini, guidati da Gobbi e Rasperini.

Dopo la messa domenicale delle 7 i ragazzi facevano escursioni nei dintorni della città, presso i bastioni e le vicine boschine del Po.

Ancora oggi la Basilica del Santo Patrono ospita il Gruppo Scout del Piacenza 1, che storicamente ebbe due sedi: una nella vicina parrocchia di San Savino ed una S. Antonino.

I colori del gruppo sono il rosso e il bianco; i colori del fazzolettone che gli ascout portano al collo sull’uniforme.

Il fazzolettone identifica i membri di una stessa comunità scout e viene consegnato per la prima volta in occasione della “promessa” , ovvero l’assunzione dell’impegno di fedeltà ai principi dello scoutismo pronunciato da chi intende entrare a far parte del mondo scout che consiste nel fare sempre del proprio meglio verso gli altri e verso il proprio Paese.

Il gruppo Piacenza 1 oggi conta oggi un Reparto (che raggruppa ragazzi dai 12 ai 16 anni) un branco e un cerchio per i bambini e le bambine dai 7 agli 11 anni e un clan per i giovani adulti che terminato il cammino scout possono entrare a far parte della Comunità dei Capi.

Storico assistente ecclesiastico del Gruppo è stato Mons. Gabriele Zancani, cui oggi è succeduto Don Giuseppe Basini.

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