42 ore 2018 – Zona di Modena

Venerdì 30 novembre, ore 20.

Un allegro gruppo munito di zaini e strumenti si ritrova catapultato nel mondo di Jumanji. Ci sono scimmie, tigri, piranha, cobra e c’è tanta voglia di condividere un pezzettino del proprio percorso insieme!

Dopo aver fatto un po’ di strada e condiviso gli ostacoli riscontrati lungo il proprio cammino, eccoci con teste e cuori concentrati: cosa significherà mai la prima beatitudine? Spiegata dai capi suona sicuramente molto bene ma siamo pronti a viverla nelle nostre scelte?

Ci si dorme un po’ su e alla mattina, dopo una bella colazione, i gruppi si ridividono per immergersi nel servizio, e tra montagne di vestiti, pasta e zecchino d’oro i cuori si scaldano per la bellezza di donarsi all’altro.

Ma il mondo di Jumanji pare essere davvero grande e tutti i componenti della comitiva, che cominciano a sentirsi sempre più uniti, si ritrovano prima su un treno, poi sulla strada! Cosa facile, di strada sono abituati a farne e lungo il cammino non sono poche le occasioni per fare due chiacchiere e confrontarsi!

Con tutto questo parlare ci hanno preso un po’ la mano e dopo una calda merenda sono tutti di nuovo concentrati a far muovere i cricetini dentro la testa: scelta di servizio e scelta di fede, si sposano molto bene insieme, non trovi?

Per imparare ad affidarsi e a mettersi in gioco c’è l’intera serata.

Dopo cena scimmie, cobra, tigri e piranha danno prova delle loro abilità canore ma il loro concertino viene interrotto: ci sono ancora problemi a Jumanji e tutto il gruppo, bendato e con una biro in mano, deve affrontare i meandri di una grotta reggendosi ad un corda.

Il percorso non manca di ostacoli ma ciascuno è in grado di tirar fuori i propri valori senza troppa paura di fare salti nel buio.

La serata è stata intensa e qualche ora di sonno prepara il gruppo ad una mattinata ancora più intensa.

Tutti i posti hanno una storia e quello in cui si trovavano aveva una storia che non può essere dimenticata. Un’amica da lontano è arrivata ad aiutare a ripercorrere i luoghi, ricordare le persone e fare memoria di ciò che è successo. Tutti i cuori, toccati da quanto appena sentito, sanno che c’è una storia da non dimenticare e una che, con scelte politiche, deve ancora venire e se con un po’ di fiducia decideranno consapevolmente di gettare le reti in maniera un po’ diversa allora forse qualcosa cambierà.

Sfortunatamente nel mondo di Jumanji si può rimanere solo per 42h e tutti sono tornati a casa, non più come tigri, piragna, scimmie e cobra ma come uomini e donne della partenza.

 

Eleonora e Sara

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