Diego Mezzina riceve l’incarico da Mons. Checchinato
Intervista a cura di Giuseppe Beatrice – Pattuglia Comunicazione AGESCI Alto Tavoliere
Com’è scaturita, da parte del Vescovo di San Severo, Mons. Giovanni Checchinato, la scelta di un capo della nostra Associazione per questo incarico?
I nostri rapporti sono cominciati con il suo ingresso in Diocesi, quando ero Responsabile di Zona, ed al termine del mio mandato sono stato incaricato come Referente per i rapporti tra l’AGESCI e la Diocesi, prendendo parte ai tavoli organizzativi degli appuntamenti previsti dal calendario. Ultimamente mi sono occupato dell’organizzazione della Veglia e della Route di Pentecoste. Sono convinto che la scelta è frutto del riconoscimento del crescente impegno che l’AGESCI sta manifestando in Diocesi e della fiducia riposta dal Vescovo nei nostri valori e nel nostro carisma. Da questo rafforzato legame sicuramente tutti potremo trarne beneficio.
Come saranno coinvolti i gruppi scout della Zona nelle attività missionarie della Diocesi?
La nostra stessa azione educativa è già parte della “missione” e questa è già insita nel metodo, essendo vissuta nelle branche attraverso le attività, non solo di educazione alla fede. Quando si parla di “missione” non si deve solo intendere quella condotta dai nostri sacerdoti e laici in Benin, ma è anche la presenza attiva a 360° nel nostro territorio, non solo ed esclusivamente tra scout ma in rete con tutte le altre associazioni e movimenti, con l’obiettivo di annunciare, vivere e testimoniare i valori del Vangelo. Questo è un passaggio fondamentale, richiesto dal Vescovo ma soprattutto dal Papa: dobbiamo essere “Chiesa in uscita”. E noi alle uscite siamo abituati! È importante evidenziare un rinnovato punto di vista: non più impegni semplicemente “calati dall’alto”, ma proposte che partono dalle comunità e trovano confronto, condivisione e concretizzazione negli incontri diocesani.
Quindi l’obiettivo è aggiungere compagni di viaggio, non altri impegni? Esattamente, questa è una criticità che potrebbe essere sollevata, ma che dobbiamo subito sfatare. Non possiamo trascurare che il Patto Associativo ci impegna a vivere attivamente nella comunità diocesana così come nella più ampia comunità cittadina, con adeguata programmazione.
In cosa consisterà il tuo incarico?
L’incarico durerà 3 anni e su questo orizzonte temporale sto basando alcuni obiettivi, suddivisi tra azioni di animazione in Diocesi e di cooperazione con la missione in Benin, cercando di intensificare le relazioni e accrescere il coinvolgimento. Sensibilizzeremo alle adozioni a distanza e a vivere l’esperienza di servizio in Benin, avendo cura della preparazione alla partenza e della condivisione al ritorno. Daremo impulso a tutte le forme di solidarietà collegate alla missione, soprattutto in questo momento storico, e non mancherà l’occasione per far festa con l’alternarsi tra le partenze e gli arrivi dall’Africa.
Quali sono i prossimi appuntamenti?
Per quest’anno il Papa ha desiderato che il mese di ottobre fosse dedicato in modo straordinario al servizio missionario e stiamo prevedendo eventi durante tutto il mese, distribuiti nelle tre vicarie, che culmineranno nell’ultima settimana con un incontro diocesano. In quell’occasione vorremmo radunare tutti i ragazzi che sono stati in Benin per una testimonianza collettiva, di grande impatto. Saluteremo Don Amedeo che partirà a novembre e aspetteremo Don Angelo che tornerà a gennaio. Ricordiamo sempre che l’aspetto “missionario” non si esaurisce con gli appuntamenti programmati, ma continua nel territorio, nelle parrocchie, tra la gente, attraverso la costruzione della fraternità cristiana, con occhio attento alle fragilità e alle “guarigioni” che la Parola può portare.
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