Buona pasqua

“Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”.

Sorrideva Gesù quando spezzava il pane per i suoi discepoli?

È la domanda di una bambina di nove anni che mi ha rivolto dopo che avevamo guardato alcune immagini dell’ultima cena di Gesù. È una domanda che mi ha meravigliato e a cui non subito sono riuscito a rispondere. Poi ho pensato a quella cena, a quei volti, alla vita di Gesù, a tutto quello che lui aveva fatto precedentemente e allora ho risposto “Sì”.

Quello che fa la differenza nel nostro servizio è il sorriso, è la gioia. Il sorriso lascia comprendere all’altro che ciò che facciamo è la cosa che ci rende felici. Il corpo donato e il sangue versato di Gesù è stato il suo modo per darci la vita e lo ha fatto sorridendo. Non posso non immaginare un Gesù che sorride spezzando e donando quel pane. Non posso immaginarmi un sacerdote senza sorriso, un educatore, un catechista senza sorriso, un capo scout senza sorriso.

Anche quando la fatica si fa sentire, quando non ci sono riscontri dall’altra parte, né gratificazioni, quando l’attività che hai svolto non sembra aver raggiunto il tuo fine e aver intaccato il cuore di quei ragazzi, non può non esserci il sorriso. Il sorriso di una vita spesa solo per amore, il sorriso di una vita data solo e sempre per essere donata. Il sorriso di una vita che ha il gusto del servizio.

Dio ha bisogno della nostra gioia!

BUONA PASQUA!