Sabato e Domenica 1 e 2 Dicembre si è svolta l’uscita capi SQ. a Reggio Emilia,
che aveva come tema centrale il film Matrix, durante la quale i capi squadriglia di vari gruppi scout della zona hanno imparato cose nuove da insegnare ai propri squadriglieri e come poter essere d’esempio ai più piccoli.
Sono stati guidati da alcuni capi reparto, che hanno organizzato varie attività in cui ognuno poteva mettersi in gioco, approfondire le proprie conoscenze e metterle a disposizione degli altri ragazzi.
La prima attività era incentrata sulla vita scout, in reparto e in squadriglia; c’erano varie stazioni in cui, se rispondevi correttamente, ti veniva consegnata una “pillola” contenente spezie, sale, zucchero…e dopo averle assaggiate si dovevano scrivere i loro nomi in un cruciverba, con il quale si scopriva la propria squadra.
Queste squadre sono state le squadriglie di ognuno per l’intera giornata, poiché ci si doveva aiutare a vicenda, bisognava confrontarsi e tutti dovevano dare il proprio contributo nelle attività.
Ciò che è stato fatto divisi in gruppi serviva in parte per conoscersi ma, soprattutto, per comprendere e mettere a frutto le capacità e le competenze che un capo squadriglia deve avere e cosa vuol dire avere la responsabilità di portare avanti un gruppo di 6/7 ragazzi/e, dando loro l’esempio e insegnandogli i valori della vita scout.
La sera c’è stato il fuoco organizzato dai capi reparto, ricco di giochi e bans nuovi da poter proporre all’interno dei propri gruppi, e la veglia, nella quale si era divisi per squadre e si andava nelle varie stanze dell’oratorio a svolgere attività differenti; ad esempio venivano raccontate storie o testimonianze su cui si costruivano riflessioni, oppure è stato fatto creare un porta fazzolettone con delle perline colorate, ognuna delle quali rappresentava un componente della squadriglia.
La domenica è stato fatto un gioco a stazioni dove si verificano le competenze dei capi squadriglia in diversi ambiti (orienteering, animazione…); l’attività si è svolta in giro per la città (già questa era una piccola prova di orienteering) ed è durata tutta la mattinata.
Nelle stazioni ad esempio si doveva tradurre una frase dal codice morse all’italiano, legare due persone tramite una legatura quadrata oppure interpretare una canzone.
Quando ogni squadra ha superato le varie prove ci si è ritrovati in piazza per staccarsi un po’ dall’apprendimento di ciò che un capo deve saper fare bene e ci si è “sfogati” con qualche bans.
Per concludere definitivamente questa attività, tornati in oratorio, ogni squadra si è riunita con due/tre capi per discutere sul significato di tutto quello che era stato fatto, a partire dai giochi per dividersi in squadre fino ad arrivare ad ogni singola richiesta all’interno delle stazioni; ognuno ha dato le proprie impressioni e ha condiviso con gli altri cosa gli è servito e cosa gli ha insegnato ogni esperienza o gioco.
Io non ho partecipato direttamente, ho solo seguito le squadre per poi poter scrivere questo articolo, così ho chiesto ad alcuni capi del mio gruppo scout (BoPo1) un parere soggettivo; secondo loro questa uscita è stata utile perché ha permesso di comprendere meglio il ruolo del capo, in squadriglia e in reparto, quali sono i suoi obbiettivi, come si deve comportare con i ragazzi più inesperti e come può mettere a servizio dei più piccoli le proprie competenze. E’ stato molto utile anche confrontarsi con i capi di altri reparti sui comportamenti che si hanno nei confronti dei squadriglieri, sulle attività che si propongono di solito e sulla vita all’interno del loro gruppo.
L’uscita si è conclusa con la messa, la consegna ad ogni ragazzo, da parte dei propri capi, della spilla e di una riflessione fatta la sera prima, poi tutti sono stati investiti del mandato di Capi Squadriglia e gli è stato augurato un buon cammino all’interno del reparto e della propria squadriglia.
Durante queste due giornate ognuno ha imparato e condiviso molto e ha vissuto in pieno stile scout.
Io ho deciso di scrivere un articolo riguardante questa uscita perché mi piacerebbe portare a termine una specialità (Redattore) collegata alla specialità di squadriglia di Giornalismo, che io e la mia sq. Volpi stiamo cercando di prendere, infatti abbiamo creato un blog (di cui metto il link in allegato, nel caso qualcuno fosse interessato a leggere qualcosa) in cui scriviamo articoli sulla vita in reparto, sulle varie specialità presenti all’interno del nostro gruppo e sui campi.
Ilaria S.
Squadriglia Volpi, Poviglio-Boretto 1
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