I pilastri di un progetto

Un’Associazione in cammino, un’Associazione che si mette in strada e muove i suoi passi verso il futuro, verificando il passato. L’Agesci ha da poco riscritto il suo Progetto di Zona, dato che si era giunti alla scadenza di quello vecchio. L’occasione è stata l’Uscita di tutti i capi scout della Zona di Imola, che si è svolta sabato 16 e domenica 17 settembre presso la casa degli Olmatelli a Casola Valsenio. Il percorso era però iniziato prima, con una “pattuglia pensiero” che in estate aveva svolto un ottimo lavoro di lettura e sintesi dei Progetti educativi degli otto Gruppi scout che compongono la Zona. Da qui si era partiti per trovare quattro punti in comune e quindi sviluppare una prima traccia di riflessione per i capi scout, chiamati a leggere la realtà e porsi obiettivi per i prossimi anni. Gli stessi punti che, sviluppati, discussi e votati con mozioni nell’Assemblea della domenica, compongono i pilastri del nuovo Progetti di Zona. Con una piccola modifica rispetto al passato: muovendosi nell’articolato dello Statuto Agesci, la Zona di Imola ha scelto quattro anni (e non più tre come prima) per realizzare il suo Progetto. Inoltre si è pensato ad una verifica assembleare dopo il secondo anno al fine di rendere Il Progetto più allineato alle nuove esigenze che emergeranno in corso di sviluppo.
Quindi i pilastri. Partiamo dal punto Fede, in cui troviamo tra gli obiettivi quello di stimolare i capi ad essere veri testimoni e vicini alle esigenze dei ragazzi, oltre a cercare un continuo e più proficuo rapporto con la Diocesi, anche al fine di individuare nuove modalità di supporto alle comunità capi.
Secondo punto sviluppato è stato quello della Competenza, parola che in ambito scout assume un rilievo importantissimo. Questo anche grazie alle tante opportunità formative offerte dall’Agesci, a cui si invita ad una maggiore partecipazione oppure alle tante esperienze e attività significative vissute nei singoli Gruppi ed Unità, che si cercherà di condividere maggiormente, per esempio scambiando buone pratiche e costruendo assieme esperienze comuni.
La Bellezza è stato un tema richiamato dal relatore del sabato pomeriggio (Johnny Dotti: “impariamo a benedire quello che accade nel nostro tempo”) e passa attraverso una maggiore capacità dei capi scout di verificarsi come adulti nei vari livelli associativi. Troviamo inoltre l’obiettivo di acquisire una conoscenza metodologica della rilettura critica e ragionata delle esperienze dei ragazzi e degli educatori e il bisogno di capire come possiamo aumentare la nostra azione educativa in riferimento ai temi sviluppati dal Professor Dotti (immigrazione, invecchiamento della società, mutamenti climatici e impatto delle nuove tecnologie).
Sull’ultimo punto, la Comunità, gli scout si impegnano ad approfondire la gestione delle dinamiche tra adulti, stimolare la formazione di una consapevolezza dell’essere associazione, favorire il coinvolgimento dei capi tirocinanti (primo anno) e accrescere le competenze del Consiglio di Zona riguardo alla gestione della relazione tra Gruppi. Infine uno sguardo allo Sviluppo, ovvero all’interazione tra lo scoutismo e le parrocchie, la città, i paesi che compongono il territorio diocesano. Un obiettivo fondamentale per programmare l’apertura di nuove Unità, creare legami, migliorare l’iscrizione e la gestione dei tanti bambini che chiedono di partecipare alla grande avventura dello scoutismo.

Luca Salvadori, Sabrina Drei
(Responsabili Agesci Zona di Imola)

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