Rutigliano, 18-19.03.2
Al cuore della gioia nello scautismo, sia per un ragazzo che per un capo, non può che esserci il campo. È in quel pugno di giorni vissuti intensamente che si nasconde la gioia: nella vita all’aperto, nell’incontro con l’altro, nel gusto di far bene un lavoro, nella scoperta di imparare e appassionarsi, nel condividere fatica e risate, nella scoperta della bellezza, nel tornare a casa diversi.
Ogni tecnica dischiude a suo modo il tesoro della gioia, perché parla al ragazzo attraverso la concretezza e le esperienze, perché gli mostra il potenziale nascosto in lui, perché è il linguaggio con cui parla il metodo.
E il capo al campo è, più che mai, portatore di gioia.
(Lucina Spaccia, atti del convegno “Le competenze dalla Promessa alla Wood Badge”, Melegnano 16-17 febbraio 2019)
È proprio con queste parole che l’avventura che ci ha portati a vivere questo importante momento di formazione permanente è cominciata.
L’esigenza (prima) e l’idea (dopo) di realizzare questo evento, sono nate quasi naturalmente, come naturale è lo scorrere fluido e continuo di un ruscello al disgelo della neve, dopo una lettura condivisa ed il relativo confronto avvenuto durante l’assemblea autunnale di Zona 2022.
In quella sede, la maggioranza degli staff presenti si sono riletti carenti dal punto di vista delle tecniche proprie della vita scout, quelle stesse tecniche che permettono nella vita delle nostre unità, di vivere (se applicate correttamente e ben conosciute) a pieno lo scouting, elemento tipico ed essenziale delle nostre attività.
Da tale esigenza è nata l’idea di organizzare e vivere un momento dedicato alla scoperta delle tecniche scout, non finalizzate a se stesse, bensì ponendo un focus importante sulle tecniche come strumento educativo da utilizzarsi a seguito della lettura, nel ragazzo/a, di una precisa esigenza educativa, ed ovviamente in funzione della relativa intenzionalità educativa.
Tale motivazione, di grandissima importanza, è quella di dare nuova dignità alla competenza tecnica, allo scopo di rendere più efficace ed omogenea la loro fruizione nelle unità, e così favorire la consapevolezza e l’attuazione del metodo scout; infatti, l’uso delle diverse tecniche è essenziale e insostituibile se si vogliono perseguire gli obiettivi educativi utilizzando il linguaggio dei ragazzi.
Per fare ciò, con la collaborazione del Settore Competenze, che ha come proprio scopo quello di mantenere vivo l’uso e la conoscenza delle tecniche fondamentali dello scautismo, approfondendone le motivazioni pedagogiche e metodologiche, abbiamo progettato questo evento, coinvolgendo tecnici e Master, che ci hanno aiutati ad ideare e progettare laboratori di: Trappeur, Pioneristica, Natura, Mani Abili ed Artista.
Tutto è stato vissuto nello stile tipico dell’impresa vivendo tutte le relative fasi: dall’ideazione alla progettazione, alla suddivisione dei posti d’azione, alla scoperta delle tecniche, al relativo approfondimento ed infine per la realizzazione.
Durante i due giorni di laboratori, nonché durante il lavoro, sono stati molteplici i momenti in cui, tutti i partecipanti si sono confrontati, guidati dai Master e tecnici di riferimento, sulla intenzionalità educativa degli strumenti, delle attività particolari vissute, vivendo anche se necessario degli approfondimenti metodologici su strumenti tipici.
Il confronto continuo ed informale anche con i Capi Campo, ha portato a vivere quello scambio di esperienze tipico dei nostri campi ed ha permesso di rileggere, con occhi nuovi, le esperienze vissute negli staff di provenienza, facendo altresì nascere idee e spunti nuovi da riportare nella vita di unità.
Le competenze scout sono strumenti per la vita. Numerosi concetti astratti, attraverso l’esperienza dello scautismo, diventano concreti, diventano tangibili, li possiamo proprio afferrare. Tra questi, anche la competenza, che si vive trasversalmente in tutte le branche, diventa concreta se viene offerta attraverso la conoscenza e la sperimentazione delle tecniche scout, concepite come strumenti pedagogici. Sono strumenti pedagogici perché aiutano il lupetto, l’esploratore, il rover e anche l’adulto a testare la propria capacità di fare, la propria capacità di realizzare e quindi la propria capacità di essere consapevole di esprimere prospettive.
Parlare di competenza, e parlarne attraverso l’uso delle tecniche scout, significa offrire ai ragazzi delle opportunità per prendere le misure delle proprie capacità, anche dei propri limiti e la possibilità di forzarli per crescere.
Ovviamente c’è un trucco, come in ogni cosa: questo tipo di proposta diventa virtuosa se anche il capo che la propone possiede non soltanto questo tipo di consapevolezza, ma anche un’accettabile competenza sulle tecniche proposte come strumenti per la crescita. E qui casca l’asino, perché non sempre i capi possiedono competenze tecniche tali da impiegarle in maniera pedagogicamente funzionale alla crescita del ragazzo, come opportunità di crescita individuale e collettiva (Luigi Perollo, atti del convegno “Le competenze dalla Promessa alla Wood Badge”, Melegnano 16-17 febbraio 2019)
La verifica è stata estremamente positiva da parte di tutti i partecipanti, che hanno evidenziato l’importanza di aver vissuto questo momento, che ha dato l’opportunità, oltre che di crescita dal puntò di vista tecnico e metodologico, di vivere un momento “dedicato a sé stessi” che ha permesso di ricaricare le batterie e far nascere nuovi entusiasmi e consapevolezze.
Ringraziamo tutti coloro che si sono spesi per la realizzazione di questo evento sia tutti i partecipanti che tutti i Master e tecnici del Settore Competenze.
Siamo certi che questo campo possa essere solo il primo passo di un nuovo sentiero da vivere insieme.
Buona Caccia
Michele e Cristiana – IABZ E/G Zona Bari Centro
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