Settantesimo Bo16. Una grande storia che continua

group-cut

Domenica 17 maggio. Il ritrovo è alle 11.30 e a quell’ora ci sono già tutti. Le panche sono schierate nel giardino per la Messa, reparto e lupi provano i canti, il clan prepara le ultime cose per il pranzo. Sullo sfondo, nel sagrato, con un gran sorriso si salutano le vecchie glorie. Alcune con l’uniforme completa, altre con solo il fazzolettone, altre ancora senza niente. Spiccano alcune uniformi FSE e CNGEI, persino una dell’ASCI! Tante strade unite da quella comune del Bo16. Celebra p. Romano, il parroco, al suo fianco stanno due AE storici del nostro gruppo, fra Giordano e fra Carletto.

Terminata la Messa, ciascuno prende in braccio una panca e la porta nel chiostro. Comincia il pranzo, preparato grandiosamente dal clan. I ragazzi del reparto servono dietro i tavoli, i lupetti sono già pronti per mangiare davanti ai tavoli, i bambini non ancora in età scout pestano le aiuole dei frati. C’è un tavolo spettacolare con i capelli bianchi e il fazzolettone orgogliosamente portato, c’è il tavolo delle mamme, ci sono i regaz dai trenta ai quaranta che sono un’unica balotta e chissà quante boiate van dicendo, c’è il capo in Co.ca. che vede il suo primo Akela, e lo vede umano, e lo saluta, c’è il primo Akela che chiaramente non si ricorda del capo in Co.ca, c’è chi va in giro a fare le foto, c’è chi non si vedeva da una vita e si racconta gli ultimi trent’anni davanti a una minestra di farro.

A metà del pranzo, un inascoltato megafono proclama l’arrivo delle magliette del Settantesimo, e poco a poco il chiostro si riempie di macchie gialle con sopra due mani a forma di settanta (passando per l’angolo dei trentenni si sente ironizzare sullo zero). Intanto i più golosi hanno mischiato il mascarpone con le fragole, qui è là ha preso il via il momento dei racconti, tanto più romanzati quanto più lontani nel tempo, ma sempre belli da ascoltare. Il megafono chiede a tutti di andare nel sagrato a fare le foto di gruppo: ma un po’ non si sente, un po’ non si vuol sentire, perché siamo a metà del racconto e allora per spostarsi tutti bisogna aspettare un quarto d’ora buono. Anche perché molti si fermano a prendere le ultime maglie rimaste o a prenotare il prossimo libro sulla storia del gruppo.

Bimbi e nonni con lo stesso fazzolettone si stringono insieme per dare forma al numero 70. Ciascuno si sente a casa. Le chiacchiere di tutte le età, i saluti e i ringraziamenti per la bella giornata, le persone che si propongono per dare una mano a mettere a posto, sono segni di una tradizione sempre forte e viva. Infine, giro di urli. Branco, cerchio, squadriglie, reparto maschile, reparto femminile, clan, urlo di gruppo. Al Voga finale partecipano tutti, ma proprio tutti. Il cerchio si deforma in una sorta di 8, e già ci immaginiamo la storia che continua.

group_lato_30070° BO16voga

Ed è solo l’inizio!
I festeggiamenti proseguiranno con la festa ufficiale di “compleanno”, sabato 19 dicembre 2015 a San Giuseppe Sposo, quando rinnoveremo tutti la nostra Promessa in occasione del 70° dalle prime Promesse del Bo16.
Tutti invitati a festeggiare insieme, con sfida canora, mostra storica, cartoline celebrative, consegna del libro sugli ultimi 25 anni di attività e festa finale.
Per info, scrivi a scoutbologna16@gmail.com o seguici su Settantesimo BoSedici
book

No Replies to "Settantesimo Bo16. Una grande storia che continua"